Idee di progetto: Monteverde, tradizione contemporanea
L'architetto Claudio Corsetti di Clointeriors ci racconta come è nato il progetto di ristrutturazione di un appartamento a Monteverde.
Siamo a Monteverde vecchio, in un signorile condominio fine anni 50. Il taglio dell’appartamento rispecchia fedelmente la classica disposizione di quegli anni: ampio ingresso, comoda rappresentanza, cucina ampia con annesso bagno di servizio e lungo corridoio che disimpegna tre camere un bagno e un piccolo ripostiglio.
Tra gli obiettivi da centrare c’erano la trasformazione del ripostiglio in bagno (per avere due servizi nella zona notte) e la valorizzazione del lungo corridoio, impossibile da eliminare o comprimere.
Ma affrontiamo intanto il tema servizi con il focus sui rivestimenti e su come li ho usati. A monte c’era un’idea a me cara: realizzare un intervento filologico, quindi un impianto contemporaneo con un “sospetto” vintage, un déjà vu. Fortunatamente ho trovato una committenza allineata, che ha sposato la mia proposta fissando subito l’utilizzo di un gres effetto marmo chiaro, Calacatta nel nostro caso per la sua base meno grigia rispetto al Carrara, in un formato importante 75x150.
Volendo evitare la solita posa “fino ad una certa altezza” ho scelto di rivestire pareti o parti di esse da pavimento a soffitto, lasciando tinteggiate a smalto satinato (quindi colore … volendo) sezioni di esse, come fossero campi cromatici alternati: colore-marmo-colore.
Per il bagno grande abbiamo deciso di utilizzare il Calacatta nella parte bassa del pavimento e un mosaico con alternati quadrati e rettangoli nero Marquina e Calacatta (sempre in gres) per la zona sopraelevata di doccia e servizi.
Le pareti sono tinteggiate a smalto satinato con un caldo colore cappuccino.
Il box doccia è costituito da una lastra fissa di vetro stratificato incorniciata da un telaio di alluminio nero. La posa delle lastre di gres in questo caso è in verticale.
Anche nel bagno piccolo senza finestra abbiamo usato lo stesso gres effetto Calacatta per pavimento e pareti, alternandolo però ad un brillante verde pistacchio. Questo secondo bagno, un ambiente più piccolo e meno maestoso, mi ha suggerito una posa delle lastre in orizzontale che pare quasi allungare le pareti.
Questo vago sapore retrò ha nel corridoio la sua cerniera: non potendolo ridurre abbiamo deciso, di dargli un carattere. Quindi carta da parati (nel pieno della tradizione anni 50 e 60) e un gioco tra pilastri e controsoffitto che maschera i primi e da dignità al secondo ... come si dice, se il nemico non si può sconfiggere, meglio farselo alleato.